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Japanada

Dec. 16, 2024

9
Un saggio sulla religione (5/6)

Però questa è la cosa che mi colpisce di più del Giappone. Una persona può credere in Dio o no, ma non è la sua identità. Questo è un punto cardinale, che noi occidentali spesso dimentichiamo. Se chiede un(a)
giapponese, "Lei crede in Dio?" Forse risponde sì o forse risponde no, ma se chiede, "Lei è cristiana/o, o Lei è buddhista, o Lei è shintoista?" non sarebbero come rispondere. Lei guarderebbero in modo strano. Non è una chiesta sensata in Giappone.

E questo è il motivo per cui molti stranieri credono che tutti i giapponesi siano atei. Non è vero. La percentuale di credenti è probabilmente la stessa qui che in Occidente. Forse un po' più bassa, ma non di molto. Però i giapponesi hanno istintivamente e con successo separato la credenza personale dall'identità religiosa.

È un fenomeno tremendamente liberatorio. Non deve essere buddista per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista. Non deve essere shintoista per tenere una cerimonia per iniziare la costrizione di una casa. (È una cosa comune qui, chiamata "jichinsai".) Non deve essere cristiano per sposarsi in una chiesa. Basta prenotare e ovviamente pagare la parcella. Queste cose non sono gratuite.

Questo è una ragione addizionale perché il Giappone mi piace ...

Corrections

Un saggio sulla religione (5/6)

Però questa è la cosa che mi colpisce di più del Giappone.

Una persona può credere in Dio o no, ma non è la sua identità.

Questo è un punto cardinale, che noi occidentali spesso dimentichiamo.

Se si chiede a un(a)
giapponese, "Lei crede in Dio?"

Forse risponde sì o forse risponde no, ma se chiede, "Lei è cristiana/o, o Llei è buddhista, o Llei è shintoista?"

Non è un errore, però in questo caso basta la l. La maiuscola si usa soprattutto nelle mail/lettere ufficiali, ma nel linguaggio comune non è strettamente necessaria :)

non saprebbero come rispondere.

LeCi guarderebbero in modo strano.

Non è una chiestdomanda sensata in Giappone.

Immagino volessi scrivere "richiesta". In questo caso, però, è proprio una domanda: la richiesta presuppone la ricezione di qualcosa (oggetto, favore etc), mentre la domanda vuole solo una risposta :)

Però i giapponesi hanno istintivamente e con successo separato la crfedenza personale dall'identità religiosa.

Anche in questo caso, credenza non è del tutto incorretto e, benché credenza sia accettabile, forse fede è più appropriato in questo contesto.

Non si deve essere buddistai per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista.

Non si deve essere shintoistai per tenere una cerimonia per iniziare la costriuzione di una casa.

Non si deve essere cristianoi per sposarsi in una chiesa.

Feedback

Bravissim*! Praticamente quasi perfetto :)

Japanada's avatar
Japanada

Dec. 17, 2024

9

Grazie mille!

Un saggio sulla religione (5/6)

Però è questa è la cosa che mi colpisce di più del Giappone.

In questo caso, invertire il verbo col soggetto permette di mettere in evidenza quest'ultimo.

Una persona può credere in Dio o no, ma non è la sua identità.

Questo è un punto cardinale, che noi occidentali spesso dimentichiamo.

Se si chiede a un(a)
giapponese, "Lei crede in Dio?"

Forse risponde di sì o forse risponde di no, ma se si chiede, "Lei è cristiana/o, o Lei è buddhista, o Lei è shintoista?"

non saprebbero come rispondere.

Lei gGuarderebbero in modo strano.

Quel "lei" non c'entra nulla col resto della frase.

Non è una chiesta sensata in Giappone.

Non ho capito.

E questo è il motivo per cui molti stranieri credono che tutti i giapponesi siano atei.

Non è vero.

La percentuale di credenti è probabilmente la stessa qui che in Occidente.

Forse un po' più bassa, ma non di molto.

Però i giapponesi hanno istintivamente e con successo separato la credenza personale dall'identità religiosa.

È un fenomeno tremendamente liberatorio.

Non si deve essere buddistai per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista.

Quando parli in generale, è più naturale usare il plurale (per quello "buddisti").

Non si deve essere shintoistai per tenere una cerimonia per iniziare la costriuzione di una casa.

(È una cosa comune qui, chiamata "jichinsai".)

Non si deve essere cristianoi per sposarsi in una chiesa.

Basta prenotare e ovviamente pagare la parcella.

Queste cose non sono gratuite.

Questoa è una ragione addizionale perché il Giappone mi piace cui mi piace il Giappone...

Io direi "ragione in più"

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Attenzione a come usi il "lei". Sembra che tu lo usi per parlare in generale, ma il "lei" non ha questo uso.
Quando parli in generale, hai due opzioni: o usi il "tu" (se chiedi a un giapponese...), che è l'opzione più comune, soprattutto nel parlato, oppure il cosiddetto "si" impersonale (se si chiede a un giapponese), che è l'opzione che reputo stilisticamente più elegante.
Il "lei", invece, è un pronome di cortesia e si usa in una conversazione con una persona a cui devi rispetto. Al contrario di altre lingue europee, in italiano il "lei" si usa meno spesso del "tu", principalmente perché si usa in contesti specifici e non automaticamente. Spesso il "lei" viene percepito come freddo e usarlo in contesti sbagliati potrebbe rendere le tue frasi innaturali.

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Japanada

Dec. 17, 2024

9

“Non è una domanda sensata.”

Grazie mille per i correzioni e per i commenti!

Anerneq's avatar
Anerneq

Dec. 17, 2024

0

Ci sarei potuto arrivare effettivamente! 😅 Come già spiegato molto bene da Reine, c'è una differenza tra "richiesta" e "domanda" e tra i verbi "richiedere" e "domandare". Il verbo "chiedere" è invece un sinonimo di "domandare", ma, al contrario degli altri due, non possiede un sostantivo che gli corrisponde.

Di nulla!

Un saggio sulla religione (5/6)


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Però questa è la cosa che mi colpisce di più del Giappone.


Però è questa è la cosa che mi colpisce di più del Giappone.

In questo caso, invertire il verbo col soggetto permette di mettere in evidenza quest'ultimo.

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Una persona può credere in Dio o no, ma non è la sua identità.


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Questo è un punto cardinale, che noi occidentali spesso dimentichiamo.


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Se chiede un(a) giapponese, "Lei crede in Dio?"


Se si chiede a un(a)
giapponese, "Lei crede in Dio?"

Se si chiede a un(a)
giapponese, "Lei crede in Dio?"

Forse risponde sì o forse risponde no, ma se chiede, "Lei è cristiana/o, o Lei è buddhista, o Lei è shintoista?"


Forse risponde di sì o forse risponde di no, ma se si chiede, "Lei è cristiana/o, o Lei è buddhista, o Lei è shintoista?"

Forse risponde sì o forse risponde no, ma se chiede, "Lei è cristiana/o, o Llei è buddhista, o Llei è shintoista?"

Non è un errore, però in questo caso basta la l. La maiuscola si usa soprattutto nelle mail/lettere ufficiali, ma nel linguaggio comune non è strettamente necessaria :)

non sarebbero come rispondere.


non saprebbero come rispondere.

non saprebbero come rispondere.

Lei guarderebbero in modo strano.


Lei gGuarderebbero in modo strano.

Quel "lei" non c'entra nulla col resto della frase.

LeCi guarderebbero in modo strano.

Non è una chiesta sensata in Giappone.


Non è una chiesta sensata in Giappone.

Non ho capito.

Non è una chiestdomanda sensata in Giappone.

Immagino volessi scrivere "richiesta". In questo caso, però, è proprio una domanda: la richiesta presuppone la ricezione di qualcosa (oggetto, favore etc), mentre la domanda vuole solo una risposta :)

E questo è il motivo per cui molti stranieri credono che tutti i giapponesi siano atei.


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Non è vero.


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La percentuale di credenti è probabilmente la stessa qui che in Occidente.


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Forse un po' più bassa, ma non di molto.


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Però i giapponesi hanno istintivamente e con successo separato la credenza personale dall'identità religiosa.


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Però i giapponesi hanno istintivamente e con successo separato la crfedenza personale dall'identità religiosa.

Anche in questo caso, credenza non è del tutto incorretto e, benché credenza sia accettabile, forse fede è più appropriato in questo contesto.

Non deve essere buddista per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista.


Non si deve essere buddistai per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista.

Quando parli in generale, è più naturale usare il plurale (per quello "buddisti").

Non si deve essere buddistai per divertirsi a una festa estiva in un tempio buddista.

Non deve essere shintoista per tenere una cerimonia per iniziare la costrizione di una casa.


Non si deve essere shintoistai per tenere una cerimonia per iniziare la costriuzione di una casa.

Non si deve essere shintoistai per tenere una cerimonia per iniziare la costriuzione di una casa.

(È una cosa comune qui, chiamata "jichinsai".)


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Non deve essere cristiano per sposarsi in una chiesa.


Non si deve essere cristianoi per sposarsi in una chiesa.

Non si deve essere cristianoi per sposarsi in una chiesa.

Basta prenotare e ovviamente pagare la parcella.


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Queste cose non sono gratuite.


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Questo è una ragione addizionale perché il Giappone mi piace ...


Questoa è una ragione addizionale perché il Giappone mi piace cui mi piace il Giappone...

Io direi "ragione in più"

È un fenomeno tremendamente liberatorio.


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