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Monsieur_Elephant

Nov. 22, 2024

63
Ottenere la patente di guida in Francia

Oggi, il Signor Elefante risponde al proprio suggerimento di argomento, e si, il Signor Elefante parla di se stesso alla terza persona del plurale, come tutti gli umili!

Per ottenere una patente di guida in Francia, si deve passare per due tappe: «le code» (la parte teorica) e «la conduite» (la parte pratica).

L'esame della parte teorica consta di 40 domande a scela multipla su diversi domandi come la mecanica, i segnali stradali, le regole di precedenza e soprattutto, la regolamentazione legale di sicurezza. Si deve avere al minimo avere 35 risposte giuste per avere «il code», che da il diretto di iniziare a guidare con un'autoscuola.

Se lo studente ha scelto un'autoscuola tradizionale, gli instruttori lo inscrivono all'esame pratico, che dura 40 minuti. Questo giorno, un ispettore nazionale sale nella macchina ed evalua la capacità del candidato di guidare in condizioni di sicurezza ottimali. In tutti gli esami, ci sono le stesse tappe, come guidare un quartiere dove si deve fare attenzione alle precedenze a destra, inserirsi in un'autostrada o fare una manovra (fare marcia indietro in linea retta, parcheggiare parallelo o perpendiculare, ecc).

Qualche giorni dopo, il candidato può connettersi al sitio governativo idoneo per sapere se ha ottenuto il Santo Graal!

Dico «il Santo Graal» ironicamente, perché tutto questo è carissimo e ritengo che non sia facile avere la patente qui. Nel mio caso, lo è stato. Ho fallito molte volte, ma non mi sono arreso, sono stato andato avanti e oggi, ho il Santo Graal. È una fierezza personale! Per molti giovani, è una gran spesa di soldi e di energia, ed è facile lasciarsi demotivare. La mia nepote ha comenciato la tappa pratica ma ha già avuto problemi con diverse autoscuole che non avevano un atteggiamento molto professionale, direi per non essere scortese, e non si sente a proprio agio quando guida. Ora, mi sembra che abbia perso la motivazione di continuare.

Dai 16 anni, è anche possibile fare una cosa che si chiama «la guida accompagnata», cioè, guidare sotto la sorveglianza di un adulto (un genitore, molto spesso) e allo stesso tempo, imparare le basi della guida con un'autoscuola. Questo apprendimento che combina teoria e pratica si estende su alcuni anni. Secondo i dati ufficiali, gli studenti che imparano in guida accompagnata hanno più successo degli altri, ma molti instruttori mi hanno detto che avevano spesso problemi con loro, perché prendono cattive abitudini guidando con i genitori. Quindi, non so qual è la verità!

Corrections

Ottenere la patente di guida in Francia

Oggi, il Signor Elefante risponde al proprio suggerimento di argomento, e siì, il Signor Elefante parla di seé stesso alla terza persona del plurale, come tutti gli umili!

"Del plurale" è molto descrittivo. Lo può dire un'insegnante ai propri alunni, ma si può benissimo omettere.

Per ottenere una patente di guida in Francia, si deve passare per due tappe: «le code» (la parte teorica) e «la conduite» (la parte pratica).

L'esame della parte teorica consta di 40 domande a scelta multipla su diversi domandargomenti come la meccanica, i segnali stradali, le regole di precedenza e soprattutto, la regolamentazione legale di sicurezza.

Non ti ho corretto "parte teorica" e "parte pratica", ma in italiano si chiamano (molto intuitivamente) "la teoria" e "la pratica". In questa frase avresti potuto accorciare dicendo "l'esame di teoria".

Immagino che intendessi "domaine" e non "domandi".

Si deveono avere al minimo avere 35 risposte giuste per avere «il code», che daà il direitto di iniziare a guidare con un'autoscuola.

"Devono" si accorda con "risposte".

Vero che si dice "al massimo", ma è diverso per "minimo". Non saprei dirti perché.

"Avere il code" non è sbagliato di per sé, ma in italiano la frase verrebbe espressa in maniera leggermente diversa. Trattandosi di un esame, si direbbe "passare" (passare= réussir), poi il fatto di averlo è una conseguenza dell'aver passato l'esame. Sarebbe quindi più spontaneo dire "per passare la teoria", ma la tua versione è comunque comprensibile e corretta.

Se lo studente ha scelto un'autoscuola tradizionale, gli instruttori lo inscrivono all'esame pratico, che dura 40 minuti.

Questol giorno, un ispettore nazionale sale nesulla macchina ed e valuta la capacità del candidato di guidare in condizioni di sicurezza ottimali.

Valutare/ valutazione

In tutti gli esami, ci sono le stesse tappe,: come guidare in un quartiere dove si deve fare attenzione alle precedenze a destra, inserirsi in un'autostrada o fare una manovra (fare marcia indietro in linea retta, parcheggiare in parallelo o in perpendicuolare, ecc).

Leggermente meglio: "le tappe sono le stesse".

Qualche giornio dopo, il candidato può connettersi al sitio governativo idoneo per sapere se ha ottenuto il Santo Graal!

Ricorda che dopo "qualche" ci va SEMPRE il singolare, anche se il significato è plurale.

Dico «il Santo Graal» ironicamente, perché tutto questo è carissimo e ritengo che non sia facile avottenere la patente qui.

A volte in francese si dice "avoir" al posto di "obtenir", ma in italiano la differenza è marcata. Se dici che non è facile AVERE la patente, stai parlando di tutti gli automobilisti, non dei neopatentati.

Nel mio caso, lo è stato.

Ho fallito molte volte, ma non mi sono arreso, sono stato andato avanti e oggi, ho il Santo Graal.

È una fierezzasoddisfazione personale!

Non dubito ti renda fiero, ma è più naturale usare la parola "soddisfazione" in questo caso.

Per molti giovani, è una grande spesa di soldi ee un grande dispendio di energia, ed è facile lasciarsi demotivare.

La parola "spesa" non va bene per due motivi:
1) "una spesa di soldi" è un pleonasmo
2) "una spesa di energia" non ha senso.

Ho modificato un po' la frase, perché non mi viene in mente nessuna parola che potrebbe sostituirsi a "spesa" (una soluzione potrebbe essere "spreco", ma ha una connotazione negativa).

La mMia neipote ha comeinciato la tappcon la pratica ma ha già avuto problemi con diverse autoscuole che non avevano un atteggiamento molto professionale, direi per non essere scortese, e non si sente a proprio agio quando guida.

Ora, mi sembra che abbia perso la motivazione di continuare.

Dai 16 anni, è anche possibile fare una cosa che si chiama «la guida accompagnata», cioè, guidare sotto la sorveglianza di un adulto (un genitore, molto spesso) e allo stesso tempo, imparare le basi della guida con un'autoscuola.

Questo apprendimento che combina teoria e pratica si estende su alcuni anni.

Secondo i dati ufficiali, gli studenti che imparano in guida accompagnata hanno più successo degli altri, ma molti instruttori mi hanno detto che avevanhanno avuto spesso problemi con loro, perché prendono cattive abitudini guidando con i genitori.

"Avevano" dà l'idea di qualcosa che ora non è più valido, in questo contesto

Quindi, non so qual èe sia la verità!

La tua frase è accettabile nel parlato, ma ti consiglio comunque di usare il congiuntivo.

Ricorda che il congiuntivo è il modo dell'incertezza. Se qualcosa non la sai, significa che non ne sei sicuro. Al contrario, se la sai, significa che ne sei sicuro, e quindi si userà l'indicativo:
- so qual è la verità
- non so quale sia la verità
- non so qual è la verità (accettabile nel parlato)

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Monsieur_Elephant

Nov. 22, 2024

63

> La parola "spesa" non va bene
Allora, "spesa" è solo "une dépense d'argent", si?

Se dice letteralmente "monter SUR une voiture" in italiano?

Devo dire che ho avuto "la flemme" di rileggere questo, quindi ci sono ancora più di errori di sbadatugine/stupidi che di solito. Stranamente, parlare di patente di guida era molto più difficile che raccontare qualcosa sulla filosofia o la storia!

Ti ringrazio molto!

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Anerneq

Nov. 23, 2024

0

In realtà per me "spesa" è molto più spesso equivalente a "achat". Si usa anche per dire "les courses". Però sì, l'idea di qualcosa legato ai soldi è sempre sottintesa.
Adesso che ci penso, forse "dispendio" sarebbe potuto andare bene in quella frase sia per "soldi", sia per "energia". Non è una parola che si usa spesso (si usa principalmente nell'espressione "dispendio di energia"), ma in questo caso non vedo soluzioni migliori.

È un po' strano, perché si dice "salire in macchina", ma se aggiungi l'articolo diventa "sulla macchina". Si usa spesso "su" anche con altri mezzi di trasporto: sul tram, sul pullman, sull'aereo, sul treno, ecc. Senza articolo, si usa "in" anche per queste altre parole (salire in tram, in treno, in pullman, in aereo). Non saprei spiegarti perché.

A volte anche fare errori stupidi può essere utile, non preoccuparti!
In italiano puoi dire "non avere voglia" (non ho avuto voglia di rileggere). La parola "voglia" letteralmente significa "desiderio" o "volontà".

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Monsieur_Elephant

Nov. 23, 2024

63

Il dizionario mi ha mentito perché avevo cercato «dépense»^^

Interessante, pensavo che l'inglese fosse l'unica lingua dove si usavano «su» con i veicoli (è sempre divertente di leggere studenti imparando il francese che vogliono andare «sur le train»^^)

Ma i francofoni stessi non fanno meglio. Sono sicuro che hai già sentito «EN moto, EN vélo», ciò che semanticamente assurdo è grammaticalmente falso, naturalmente. Anch'io lo dico quando non presto attenzione...

Non c'è alternative più familiari a «avere la voglia»?

Grazie di nuovo!

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Anerneq

Nov. 23, 2024

0

"Avere voglia" è già la versione familiare! Sta' attento, però, a non usare quest'espressione per tutto e con chiunque. Dire "non ho voglia" non è una cosa molto gentile, dà l'idea di pigrizia e menefreghismo (anche quest'ultima è una parola molto utile e familiare per esprimere il concetto del non avere voglia di far nulla).

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Anerneq

Nov. 23, 2024

0

In teoria anche in russo si dice "на" in certi casi (на машине). Non c'è solo l'inglese, quindi.

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Monsieur_Elephant

Nov. 23, 2024

63

È vero, mi ero dimenticato del russo!

Oh, è già familiare, capito! Ho fatto bene a domandare, perché "voglia" mi sembrava una parola della lingua normale.

Adesso so che rispondono gli adolescenti italiani accasciati nel sofà quando non vogliono fare ciò che papa/mamma richiede^^

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Anerneq

Nov. 23, 2024

0

"Voglia" di per sé è una parola neutra, è l'espressione "non avere voglia" (al negativo) che si usa in contesti informali. Al contrario, dire "ho voglia di" è abbastanza neutro.
Ricorda che in italiano la differenza tra lingua parlata e lingua scritta è molto minore rispetto a quella che esiste in francese. Spesso, se si vuole parlare in maniera più informale, si usano le lingue regionali. Tutti gli italiani parlano un misto di lingua standard e lingua locale. In generale quando ti correggo, quelle che ti suggerisco sono sempre frasi o parole neutre (in caso contrario, specifico sempre), ma se vuoi parole o espressioni "di strada", sono le varie lingue locali che gli italiani utilizzano (tra i locali, ovviamente. Due italiani di due regioni diverse, tenderanno a parlare nella maniera più standard possibile). Tutto questo per dire che quando parlo di "italiano informale", l'aggettivo "informale" è abbastanza relativo, perché esistono altri livelli di informalità.

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Monsieur_Elephant

Nov. 24, 2024

63

Mi sembra che l'italiano parlato nella vita quotidiana sia comunque nettamente diverso dalla lingua parlata, in particolare con tutte quelle espressioni (gostose!) che non si incontrano in contesti formali, ma ti credo, non conosco la lingua come te, ho un punto di vista di straniero, quindi forse ho un'opinione soggetiva (sebbene tutte le opinione siano soggettive, però...)

L'italiano regionale a cui è stato più esposto è il corso, sebbene l'isola non faccia più parte dell'Italia. La fonologia, anche se diversa, è accessibile, ma il vocabolario varia molto. Se la gente parla una lingua regionale in Toscana, o non l'ho sentita o non ho percepito la differenza con l'italiano standard! Visto che l'italiano standard si è sviluppato da una varietà di toscano fiorentino (se non mi sbaglio), forse solo non ho percepito niente. Ho già sentito napolitano (che non capisco bene), pugliese (che è similare al napolitano per me), e siciliano. Ho sentito l'ultimo in "Il Padrino", quindi, sebbene ci fossero molti attori di origine italiana pero non so se il siciliano parlato lì sia buono. Di fatto, vorrei visitare Sicilia un giorno, e mi chiedo si dovrei imparare un po' di siciliano...

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Anerneq

Nov. 24, 2024

0

Il corso in realtà è una lingua a parte, anche se con forti influenze dal toscano. È una lingua ibrida che si è sviluppata dall'incontro tra antico corso e toscano. L'isola ha subito un massicio spostamento etnico, per cui i toscani si sono stabiliti in Corsica e i corsi si stabiliti nel nord della Sardegna dove si parlano tutt'oggi lingue di transizione tra sardo e corso. Ma in origine, il corso era molto più simile al sardo, non è nato come dialetto toscano.

La parlata toscana differisce dall'italiano standard principalmente per la scelta di alcune parole che spesso in italiano standard vengono considerate antiche o letterarie ("balocco" al posto di giocattolo), altre che invece sono particolari all'area toscana ("cannella" al posto di rubinetto) e soprattutto per il modo in cui pronunciano le consonanti. La "c" è spesso aspirata ("gioho" al posto di gioco), la "t" è pronunciata come il th in inglese ("tatha" al posto di tata) e anche la "p" è soffiata, senza chiudere le labbra.

Il pugliese e il napoletano effettivamente si assomigliano. Al mio orecchio i pugliesi hanno la tendenza a ridurre così tanto le vocali da sembrare che pronuncino solo le consonanti. Non aiuta il fatto che abbiano la tendenza a parlare veloce. Ma la riduzione vocalica è una caratteristica esemplare di tutti i dialetti del sud (non sono sicuro sia il caso del siciliano, ma di certo vale per napoletano e pugliese).

Se vuoi andare in Sicilia, non so quanto sia utile sapere il siciliano. Magari qualche insulto (almeno capisci quando qualcuno è poco simpatico), altrimenti l'italiano basta e avanza. Può essere anche una bella occasione di esporti a una pronuncia meno standard, il che è molto utile perché nessun italiano parla con la pronuncia standard, a parte chi fa corsi specifici di dizione.

Ottenere la patente di guida in Francia


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Per ottenere una patente di guida in Francia, si deve passare per due tappe: «le code» (la parte teorica) e «la conduite» (la parte pratica).


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Oggi, il Signor Elefante risponde al proprio suggerimento di argomento, e si, il Signor Elefante parla di se stesso alla terza persona del plurale, come tutti gli umili!


Oggi, il Signor Elefante risponde al proprio suggerimento di argomento, e siì, il Signor Elefante parla di seé stesso alla terza persona del plurale, come tutti gli umili!

"Del plurale" è molto descrittivo. Lo può dire un'insegnante ai propri alunni, ma si può benissimo omettere.

L'esame della parte teorica consta di 40 domande a scela multipla su diversi domandi come la mecanica, i segnali stradali, le regole di precedenza e soprattutto, la regolamentazione legale di sicurezza.


L'esame della parte teorica consta di 40 domande a scelta multipla su diversi domandargomenti come la meccanica, i segnali stradali, le regole di precedenza e soprattutto, la regolamentazione legale di sicurezza.

Non ti ho corretto "parte teorica" e "parte pratica", ma in italiano si chiamano (molto intuitivamente) "la teoria" e "la pratica". In questa frase avresti potuto accorciare dicendo "l'esame di teoria". Immagino che intendessi "domaine" e non "domandi".

Si deve avere al minimo avere 35 risposte giuste per avere «il code», che da il diretto di iniziare a guidare con un'autoscuola.


Si deveono avere al minimo avere 35 risposte giuste per avere «il code», che daà il direitto di iniziare a guidare con un'autoscuola.

"Devono" si accorda con "risposte". Vero che si dice "al massimo", ma è diverso per "minimo". Non saprei dirti perché. "Avere il code" non è sbagliato di per sé, ma in italiano la frase verrebbe espressa in maniera leggermente diversa. Trattandosi di un esame, si direbbe "passare" (passare= réussir), poi il fatto di averlo è una conseguenza dell'aver passato l'esame. Sarebbe quindi più spontaneo dire "per passare la teoria", ma la tua versione è comunque comprensibile e corretta.

Se lo studente ha scelto un'autoscuola tradizionale, gli instruttori lo inscrivono all'esame pratico, che dura 40 minuti.


Se lo studente ha scelto un'autoscuola tradizionale, gli instruttori lo inscrivono all'esame pratico, che dura 40 minuti.

Questo giorno, un ispettore nazionale sale nella macchina ed evalua la capacità del candidato di guidare in condizioni di sicurezza ottimali.


Questol giorno, un ispettore nazionale sale nesulla macchina ed e valuta la capacità del candidato di guidare in condizioni di sicurezza ottimali.

Valutare/ valutazione

In tutti gli esami, ci sono le stesse tappe, come guidare un quartiere dove si deve fare attenzione alle precedenze a destra, inserirsi in un'autostrada o fare una manovra (fare marcia indietro in linea retta, parcheggiare parallelo o perpendiculare, ecc).


In tutti gli esami, ci sono le stesse tappe,: come guidare in un quartiere dove si deve fare attenzione alle precedenze a destra, inserirsi in un'autostrada o fare una manovra (fare marcia indietro in linea retta, parcheggiare in parallelo o in perpendicuolare, ecc).

Leggermente meglio: "le tappe sono le stesse".

Qualche giorni dopo, il candidato può connettersi al sitio governativo idoneo per sapere se ha ottenuto il Santo Graal!


Qualche giornio dopo, il candidato può connettersi al sitio governativo idoneo per sapere se ha ottenuto il Santo Graal!

Ricorda che dopo "qualche" ci va SEMPRE il singolare, anche se il significato è plurale.

Dico «il Santo Graal» ironicamente, perché tutto questo è carissimo e ritengo che non sia facile avere la patente qui.


Dico «il Santo Graal» ironicamente, perché tutto questo è carissimo e ritengo che non sia facile avottenere la patente qui.

A volte in francese si dice "avoir" al posto di "obtenir", ma in italiano la differenza è marcata. Se dici che non è facile AVERE la patente, stai parlando di tutti gli automobilisti, non dei neopatentati.

Nel mio caso, lo è stato.


This sentence has been marked as perfect!

Ho fallito molte volte, ma non mi sono arreso, sono stato andato avanti e oggi, ho il Santo Graal.


Ho fallito molte volte, ma non mi sono arreso, sono stato andato avanti e oggi, ho il Santo Graal.

È una fierezza personale!


È una fierezzasoddisfazione personale!

Non dubito ti renda fiero, ma è più naturale usare la parola "soddisfazione" in questo caso.

Per molti giovani, è una gran spesa di soldi e di energia, ed è facile lasciarsi demotivare.


Per molti giovani, è una grande spesa di soldi ee un grande dispendio di energia, ed è facile lasciarsi demotivare.

La parola "spesa" non va bene per due motivi: 1) "una spesa di soldi" è un pleonasmo 2) "una spesa di energia" non ha senso. Ho modificato un po' la frase, perché non mi viene in mente nessuna parola che potrebbe sostituirsi a "spesa" (una soluzione potrebbe essere "spreco", ma ha una connotazione negativa).

La mia nepote ha comenciato la tappa pratica ma ha già avuto problemi con diverse autoscuole che non avevano un atteggiamento molto professionale, direi per non essere scortese, e non si sente a proprio agio quando guida.


La mMia neipote ha comeinciato la tappcon la pratica ma ha già avuto problemi con diverse autoscuole che non avevano un atteggiamento molto professionale, direi per non essere scortese, e non si sente a proprio agio quando guida.

Ora, mi sembra che abbia perso la motivazione di continuare.


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Dai 16 anni, è anche possibile fare una cosa che si chiama «la guida accompagnata», cioè, guidare sotto la sorveglianza di un adulto (un genitore, molto spesso) e allo stesso tempo, imparare le basi della guida con un'autoscuola.


This sentence has been marked as perfect!

Questo apprendimento che combina teoria e pratica si estende su alcuni anni.


This sentence has been marked as perfect!

Secondo i dati ufficiali, gli studenti che imparano in guida accompagnata hanno più successo degli altri, ma molti instruttori mi hanno detto che avevano spesso problemi con loro, perché prendono cattive abitudini guidando con i genitori.


Secondo i dati ufficiali, gli studenti che imparano in guida accompagnata hanno più successo degli altri, ma molti instruttori mi hanno detto che avevanhanno avuto spesso problemi con loro, perché prendono cattive abitudini guidando con i genitori.

"Avevano" dà l'idea di qualcosa che ora non è più valido, in questo contesto

Quindi, non so qual è la verità!


Quindi, non so qual èe sia la verità!

La tua frase è accettabile nel parlato, ma ti consiglio comunque di usare il congiuntivo. Ricorda che il congiuntivo è il modo dell'incertezza. Se qualcosa non la sai, significa che non ne sei sicuro. Al contrario, se la sai, significa che ne sei sicuro, e quindi si userà l'indicativo: - so qual è la verità - non so quale sia la verità - non so qual è la verità (accettabile nel parlato)

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