Nov. 1, 2023
Ho già iniziato la giornata lavorativa e ho finito di pranzare. Lavoro oggi e domani e poi ho 2 giorni liberi. Lunedì e martedì vado in ufficio, uffa. Spero che il tempo passerà velocemente.
Devo arrivare al lavoro in anticipo. Un computer nuovo ci mette tanto ad accendersi. Almeno passerò del tempo con alcune amiche.
Non ho molte da fare oggi, tranne lavorare. A domani!
Spero che il tempo passerà velocemente.
Ho avuto un dubbio: correggere in "spero che il tempo passi" o no? Mi suonava meglio il congiuntivo ma non mi sembrava sbagliato nemmeno l'indicativo e ecco la spiegazione: "Qualunque verbo o qualunque costrutto che richieda il congiuntivo può costruirsi con l’indicativo futuro (o, se è un passato, con condizionale composto) quando l’oggettiva indica azione posteriore rispetto alla reggente.
La regola generale è: dopo verbi che esprimono opinione ecc. (credo, penso, spero...) solitamente si ha il congiuntivo, poiché questo è il modo della soggettività:
credo che tu sia, penso che lui abbia, spero che voi andiate.
Invece l’indicativo, modo dell’oggettività, si usa dopo verbi che esprimono certezza:
so che tu sei, affermo che lui ha, vedo che voi andate.
Ma il futuro, pur essendo un tempo dell’indicativo, non può esprimere una vera oggettività. Del doman non v’è certezza. Tant’è vero che spesso, anche per indicare azione presente, ma dubbia, usiamo l’indicativo futuro:
Chissà cosa starà facendo il tale in questo momento.
E il futuro anteriore per l’azione passata:
Ma dove avrò messo le chiavi?
Quindi anche l’indicativo futuro è forma della soggettività; e va bene dopo penso, spero ecc."
Non ho molteo da fare oggi, tranne lavorare.
Oppure "molte cose"
Spero che il tempo passerài velocemente.
Puoi usare il modo congiuntivo esprimere in maniera chiara un desiderio.
Non ho molteo da fare oggi, tranne lavorare.
Puoi utilizzare il pronome neutro "molto" o aggiungere un sostantivo all'aggettivo "molte". Ad esempio "Non ho molte cose da fare oggi".
Devo arrivare al lavoro in anticipo. |
Un computer nuovo ci mette tanto ad accendersi. |
Almeno passerò del tempo con alcune amiche. |
Martedì M |
Ho già iniziato la giornata lavorativa e ho finito di pranzare. |
Lavoro oggi e domani e poi ho 2 giorni liberi. |
Lunedì e martedì vado in ufficio, uffa. |
Spero che il tempo passerà velocemente. Spero che il tempo pass Puoi usare il modo congiuntivo esprimere in maniera chiara un desiderio. Spero che il tempo passerà velocemente. Ho avuto un dubbio: correggere in "spero che il tempo passi" o no? Mi suonava meglio il congiuntivo ma non mi sembrava sbagliato nemmeno l'indicativo e ecco la spiegazione: "Qualunque verbo o qualunque costrutto che richieda il congiuntivo può costruirsi con l’indicativo futuro (o, se è un passato, con condizionale composto) quando l’oggettiva indica azione posteriore rispetto alla reggente. La regola generale è: dopo verbi che esprimono opinione ecc. (credo, penso, spero...) solitamente si ha il congiuntivo, poiché questo è il modo della soggettività: credo che tu sia, penso che lui abbia, spero che voi andiate. Invece l’indicativo, modo dell’oggettività, si usa dopo verbi che esprimono certezza: so che tu sei, affermo che lui ha, vedo che voi andate. Ma il futuro, pur essendo un tempo dell’indicativo, non può esprimere una vera oggettività. Del doman non v’è certezza. Tant’è vero che spesso, anche per indicare azione presente, ma dubbia, usiamo l’indicativo futuro: Chissà cosa starà facendo il tale in questo momento. E il futuro anteriore per l’azione passata: Ma dove avrò messo le chiavi? Quindi anche l’indicativo futuro è forma della soggettività; e va bene dopo penso, spero ecc." |
Non ho molte da fare oggi, tranne lavorare. Non ho molt Puoi utilizzare il pronome neutro "molto" o aggiungere un sostantivo all'aggettivo "molte". Ad esempio "Non ho molte cose da fare oggi". Non ho molt Oppure "molte cose" |
A domani! |
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