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Monsieur_Elephant

Sept. 5, 2022

88
L'abito non fa il monaco

C'era una volta un uomo saggio che viveva nel nord dell'India. La sua reputazione era giunta agli orecchi del maharaja, un uomo potente che desiderava ascoltare i sui consigli. Perciò, invitò il saggio a mangiare al (nel?) palazzo. Come al solito, il saggio si presentò con un abito molto umile, dicendo che deveva ricontrare il maharaja. A malincuore lo condussero a quello che desiderava vedere. Il maharaja, come i soldati, lo prese per un vagabondo. Provò pietà di lui, e di tone altero, disse ai soldati: "date qualche resto a questo pover uomo. Non voglio essere importunato!". Lo condussero alla coccina, e gli darono un po' di cibo poco appetitoso perché si andassi (vadassi?) via al più presto.

Il giorno dopo, il saggio bussò di nuovo alla porta del palazzo, ma questa volta, aveva miso il suo più bel cappotto, da tessuto di gran qualità, con una striscia di porpora, cucita da un filo d'oro. Molto cortesemente, lo condussero al maharaja che lo salutò con tanta cordialità. Tutti entrarono in una sala stopenda, e molto pronto, piatti deliziosi con ingredienti cari e nobili fossero serviti. Il saggio prese un po' del primo piatto, ne fece una polpetta e la mise nella tasca. "Mangia, è per te!" Ripetette l'operazione fino all'ultimo pietto. Stupefatto, il maharaja disse: "ma ché stai facendo? Tu, che tutti credevano saggio, saresti un pazzo?
— Signore, ieri mi sono presentato alla porta del tuo palazzo, e sono stato trattato come un cane. Oggi che sono riccamente vestito, sono stato riciuto con tutti gli onori. Gran signore, è il mio cappotto che hai invitato, non io. Perciò, è logico che lui mangia."

Moralità: l'abito non fa né il monaco né il saggio!

Corrections

L'abito non fa il monaco

C'era una volta un uomo saggio che viveva nel nord dell'India.

La sua reputazione era giunta aglille orecchie del maharaja, un uomo potente che desiderava ascoltare i suoi consigli.

Perciò, invitò il saggio a mangiare al (nel?) palazzo.

Come al solito, il saggio si presentò con un abito molto umile, dicendo che deoveva rincontrare il maharaja.

A malincuore lo condussero da quello che desiderava vedere.

Se si tratta di una persona, si usa "da" per il moto a luogo.

Non capisco però perché "a malincuore".

Il maharaja, come i soldati, lo prese per un vagabondo.

Provò pietà diper lui, e din toneo altero, disse ai soldati: "date qualche resto a questo pover uomo.

Resto di cosa? La frase è incompleta.

Non voglio essere importunato!".

Lo condussero alla cocucina, e gli daierono un po' di cibo poco appetitoso perché si andassi (vadassi?)e via al più presto.

Il giorno dopo, il saggio bussò di nuovo alla porta del palazzo, ma questa volta, avevsi era miesso il suo più bel cappotto, dain tessuto di granalta qualità, con una striscia di porpora, cucita da un filo d'oro.

Molto cortesemente, lo condussero al maharaja che lo salutò con tanta cordialità.

Tutti entrarono in una sala stoupenda, e molto pronesto, piatti deliziosi con ingredienti cari e nobili fosserurono serviti.

Pronto=prêt (non equivale allo spagnolo)

Il saggio prese un po' del primo piatto, ne fece una polpetta e la mise inella tasca.

"Mangia, è per te!"

Ripetette/ripeté l'operazione fino all'ultimo pieatto.

Dopo aver corretto la frase, ho controllato e "ripetette" in effetti esiste. Io non l'ho mai sentito e la forma più comune mi sembra essere "ripeté".

Stupefatto, il maharaja disse: "ma chée stai facendo?

Il tono della domanda è molto colloquiale. Il personaggio dovrebbe essere un re, ma sembra parlare come una qualunque persona che si incontra per strada.

Per restare in linea col personaggio, potrebbe dire "Cosa state facendo?" col voi un po' da corte medioevale.

Tu, che tutti credevano saggio, saresti un pazzo?

— Signoreua Maestà, ieri mi sono presentato alla porta del tsuo palazzo, e sono stato trattato come un cane.

Anche qua è per rimanere in linea col personaggio

Oggi che sono riccamente vestitvestito da ricco, sono stato riciuaccolto con tutti gli onori.

Penso intendessi "ricevuto", ma non si userebbe in questo caso.

Gran signore, è il mio cappotto che hai invitato, non io.

Continuerei col Lei.

"Gran signore" non mi sempre un epiteto comune in italiano per questo tipo di contesti.

Perciò, è logico che lui mangia lui.

Qui stai mettendo l'accento sul fatto che a mangiare non è il signore, ma il cappotto. In tal caso il soggetto va a fine frase, per metterlo in evidenza.

Moralitàe: l'abito non fa né il monaco né il saggio!

La moralità si riferisce all'abilità di riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Feedback

A parte i consigli di stile, mi sembra un testo molto ben scritto.
Noto un po' di esitazione nella scelta dei verbi e tendi a usare le preposizioni articolate molto più spesso di quanto ce ne sia bisogno.

Ho apprezzato che tu ti sia cimentato in un uso più esteso del passato remoto. Direi che te la sei cavata più che bene, nonostante due errorini!

Monsieur_Elephant's avatar
Monsieur_Elephant

Sept. 5, 2022

88

Gran signore, è il mio cappotto che hai invitato, non io.

È vero che nelle lingue indiane, il pronome di cortesia esiste anche. Non ci ho pensato!

Devo dire que hai raggione, la coniugazione è una delle miei difficoltà, soprattutto con il passato remoto. Ma è un tempo realmente comune in italiano? Più del passé simple francese? Gli italiani che ho ascoltato nella mia vita usavano solo il passato prossimo.

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Monsieur_Elephant

Sept. 5, 2022

88

E come al solito, grazie mille per la correzione!

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Anerneq

Sept. 5, 2022

0

È vero che nelle lingue indiane, il pronome di cortesia esiste anche. Non ci ho pensato! Devo dire que hai raggione, la coniugazione è una delle miei difficoltà, soprattutto con il passato remoto. Ma è un tempo realmente comune in italiano? Più del passé simple francese? Gli italiani che ho ascoltato nella mia vita usavano solo il passato prossimo.

In italiano standard il passato remoto si usa tanto quanto in francese. Io di solito consiglio di usarlo solo se si vuole scrivere una storia (narrativa) o se si raccontano degli eventi storici.

Nell'italiano di tutti i giorni, la situazione cambia e dipende dalla zona da cui vieni. Io nella mia vita uso il passato remoto solo nella scrittura (sono uno scrittore in erba), perché nel parlato non lo uso proprio. Di norma sono le persone del Sud che usano il passato remoto, alcuni sostituendolo in tutto e per tutto al passato prossimo. In sostanza, da Napoli in giù, il passato remoto è molto diffuso, ma nel resto del paese lo incontrerai molto di rado. Nei romanzi, invece, è quasi obbligatorio.

L'abito non fa il monaco


This sentence has been marked as perfect!

C'era una volta un uomo saggio che viveva nel nord dell'India.


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La sua reputazione era giunta agli orecchi del maharaja, un uomo potente che desiderava ascoltare i sui consigli.


La sua reputazione era giunta aglille orecchie del maharaja, un uomo potente che desiderava ascoltare i suoi consigli.

Perciò, invitò il saggio a mangiare al (nel?) palazzo.


Perciò, invitò il saggio a mangiare al (nel?) palazzo.

Come al solito, il saggio si presentò con un abito molto umile, dicendo che deveva ricontrare il maharaja.


Come al solito, il saggio si presentò con un abito molto umile, dicendo che deoveva rincontrare il maharaja.

A malincuore lo condussero a quello che desiderava vedere.


A malincuore lo condussero da quello che desiderava vedere.

Se si tratta di una persona, si usa "da" per il moto a luogo. Non capisco però perché "a malincuore".

Il maharaja, come i soldati, lo prese per un vagabondo.


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Provò pietà di lui, e di tone altero, disse ai soldati: "date qualche resto a questo pover uomo.


Provò pietà diper lui, e din toneo altero, disse ai soldati: "date qualche resto a questo pover uomo.

Resto di cosa? La frase è incompleta.

Non voglio essere importunato!".


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Lo condussero alla coccina, e gli darono un po' di cibo poco appetitoso perché si andassi (vadassi?) via al più presto.


Lo condussero alla cocucina, e gli daierono un po' di cibo poco appetitoso perché si andassi (vadassi?)e via al più presto.

Il giorno dopo, il saggio bussò di nuovo alla porta del palazzo, ma questa volta, aveva miso il suo più bel cappotto, da tessuto di gran qualità, con una striscia di porpora, cucita da un filo d'oro.


Il giorno dopo, il saggio bussò di nuovo alla porta del palazzo, ma questa volta, avevsi era miesso il suo più bel cappotto, dain tessuto di granalta qualità, con una striscia di porpora, cucita da un filo d'oro.

Molto cortesemente, lo condussero al maharaja che lo salutò con tanta cordialità.


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Tutti entrarono in una sala stopenda, e molto pronto, piatti deliziosi con ingredienti cari e nobili fossero serviti.


Tutti entrarono in una sala stoupenda, e molto pronesto, piatti deliziosi con ingredienti cari e nobili fosserurono serviti.

Pronto=prêt (non equivale allo spagnolo)

Il saggio prese un po' del primo piatto, ne fece una polpetta e la mise nella tasca.


Il saggio prese un po' del primo piatto, ne fece una polpetta e la mise inella tasca.

"Mangia, è per te!"


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Ripetette l'operazione fino all'ultimo pietto.


Ripetette/ripeté l'operazione fino all'ultimo pieatto.

Dopo aver corretto la frase, ho controllato e "ripetette" in effetti esiste. Io non l'ho mai sentito e la forma più comune mi sembra essere "ripeté".

Stupefatto, il maharaja disse: "ma ché stai facendo?


Stupefatto, il maharaja disse: "ma chée stai facendo?

Il tono della domanda è molto colloquiale. Il personaggio dovrebbe essere un re, ma sembra parlare come una qualunque persona che si incontra per strada. Per restare in linea col personaggio, potrebbe dire "Cosa state facendo?" col voi un po' da corte medioevale.

Tu, che tutti credevano saggio, saresti un pazzo?


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— Signore, ieri mi sono presentato alla porta del tuo palazzo, e sono stato trattato come un cane.


— Signoreua Maestà, ieri mi sono presentato alla porta del tsuo palazzo, e sono stato trattato come un cane.

Anche qua è per rimanere in linea col personaggio

Oggi che sono riccamente vestito, sono stato riciuto con tutti gli onori.


Oggi che sono riccamente vestitvestito da ricco, sono stato riciuaccolto con tutti gli onori.

Penso intendessi "ricevuto", ma non si userebbe in questo caso.

Gran signore, è il mio cappotto che hai invitato, non io.


Gran signore, è il mio cappotto che hai invitato, non io.

Continuerei col Lei. "Gran signore" non mi sempre un epiteto comune in italiano per questo tipo di contesti.

Perciò, è logico che lui mangia.


Perciò, è logico che lui mangia lui.

Qui stai mettendo l'accento sul fatto che a mangiare non è il signore, ma il cappotto. In tal caso il soggetto va a fine frase, per metterlo in evidenza.

"


Moralità: l'abito non fa né il monaco né il saggio!


Moralitàe: l'abito non fa né il monaco né il saggio!

La moralità si riferisce all'abilità di riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

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