Nov. 9, 2024
Questo semestre frequento un corso sul pregiudizio sociale che tratta le ricerche sulla discriminazione sociale e le sue basi. Oggi abbiamo affrontato come gli scienziati sociali riescono a misurare un concetto che sembra a volte piuttosto astratto. Si avvalgono di due tipi principali di misurazioni, cioè quello diretto e quello indiretto. I test diretti chiedono relativamente chiaramente ai partecipanti quanto pregiudicano i cosiddetti “outgroups” attraverso indagini su quanto pensano che i gruppi minoranzi possiedano caratteristiche negative. Queste scale sono utili ma a volte non riescono a svelare gli veri atteggiamenti nei confronti dei outgroups. Perciò esistono delle strategie indirette per misurare il livello individuale di pregiudizio. Oggi ci siamo concentrati sul concetto del “Linguistic Abstraction Bias”, ossia una scoperta sociolinguistica che asserisce che usiamo parole e espressioni astratte al fine di influire sull’ascoltatore cosicché comincia a condividere la nostra opinione. Per esempio, se un giornalista con pregiudizi verso gli immigrati vuole segnalare un assalto fatto da esso, direbbe “Migrante crudele assalì una donna italiana” invece di “Uomo di 25 anni picchia una donna di 20 anni”. Sfruttiamo di questo fenomeno del linguaggio astratto per descrivere sia le azioni positive dei membri “ingroup” sia le azioni negative dei membri outgroups, qualunque cosa per influenzare l’ascoltatore. Insomma la lingua di per sé è un attrezzo di cui sfruttiamo inconsciamente ogni volta che vorremmo convincere gli altri.
Questo semestre frequento un corso sul pregiudizio sociale che tratta le ricerche sulla discriminazione sociale e le sue basi.
Oggi abbiamo affrontato come gli scienziati sociali riescono a misurare un concetto che sembra a volte piuttosto astratto.
Si avvalgono di due tipi principali di misurazioni, cioè quello diretto e quello indiretto.
I test diretti chiedono in maniera relativamente chiaramente ai partecipanti quantoi pregiudicano zi hanno nei confronti dei cosiddetti “outgroups” attraverso indagini su quanto pensano che i gruppi minoranzitari possiedano caratteristiche negative.
Il verbo "pregiudicare" non significa "avere pregiudizi".
Puoi parlare o di "minoranze" (sostantivo) o di "gruppi minoritari" (aggettivo).
Queste scale sono utili ma a volte non riescono a svelare gli veri atteggiamenti nei confronti degli outgroups.
Perciò esistono delle strategie indirette per misurare il livello individuale di pregiudizio.
Oggi ci siamo concentrati sul concetto del “Linguistic Abstraction Bias”, ossia una scoperta sociolinguistica che asserisce che usiamo parole e espressioni astratte al fine di influire sulenzare l’ascoltatore cosicché comincia a condividere la nostra opinione.
"Influenzare" è il verbo che cercavi. Effettivamente anche "influire" ha più o meno lo stesso significato, ma si usa per descrivere un'influenza indiretta, una specie di effetto collaterale di una data azione.
Per esempio, se un giornalista con dei pregiudizi verso gli immigrati vuole segnalare un assalto fatto da esso, dia violenza perpetrata da uno di loro, scriverebbe “Migrante crudele assalìpicchia una donna italiana” invece di “Uomo di 25 anni picchia una donna di 20 anni”.
Nell'italiano moderno, "esso" si usa in un registro estremamente formale. Non dico che non puoi usarla, ma sarebbe meglio evitare, rischi di rendere la frase o innaturale o pomposa. Inoltre, nella tua frase, "esso" si riferisce a "giornalista" e non è quello che intendevi dire.
"Direbbe" non è propriamente un errore (io stesso uso molto spesso "dire" al posto di "scrivere"), ma il verbo "scrivere" è comunque più preciso e logico, dato che parli di un articolo di giornale.
Il passato remoto in italiano viene usato pochissimo. Dai giornalisti, direi che non viene usato quasi mai, soprattutto nei titoli. I titoli giornalistici sono noti per usare soprattutto il presente e costruzioni impersonali del tipo "donna italiana picchiata da un migrante" (c'è anche da dire che i giornalisti tendono a specificare l'etnia o la nazionalità, magari scrivessero solo "migrante").
Piccolo appunto su "assalto" e "assalire": si tratta di due parole molto forti in italiano che non equivalgono a picchiare una persona. "Assalto" per me è un attacco alle istituzioni, simile a una rivoluzione e non lo userei per le persone. "Assalire qualcuno" invece significa prendere qualcuno alla sprovvista per ucciderlo o rapirlo. È molto di più che picchiare.
Sfruttiamo di questo fenomeno del linguaggio astratto per descrivere sia le azioni positive dei membri “ingroup” sia le azioni negative dei membri outgroups, qualunque cosa per influenzare l’ascoltatore.
Il verbo "sfruttare" è transitivo.
Tutte le parole che finiscono in consonante (che sono tutte straniere, in ogni caso) non hanno il plurale. Si pluralizza solo l'articolo.
Insomma la lingua di per sé è un attrmezzo di cuiche sfruttiamo inconsciamente ogni volta che vorremmo convincere gli altri.
"Attrezzo" si riferisce a qualcosa di fisico e concreto, come un martello. In un contesto astratto si dice "mezzo". Anche la parola "strumento" può funzionare in questo contesto.
09.11.24 |
Questo semestre frequento un corso sul pregiudizio sociale che tratta le ricerche sulla discriminazione sociale e le sue basi. This sentence has been marked as perfect! |
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Queste scale sono utili ma a volte non riescono a svelare gli veri atteggiamenti nei confronti dei outgroups. Queste scale sono utili ma a volte non riescono a svelare |
Perciò esistono delle strategie indirette per misurare il livello individuale di pregiudizio. This sentence has been marked as perfect! |
Oggi ci siamo concentrati sul concetto del “Linguistic Abstraction Bias”, ossia una scoperta sociolinguistica che asserisce che usiamo parole e espressioni astratte al fine di influire sull’ascoltatore cosicché comincia a condividere la nostra opinione. Oggi ci siamo concentrati sul concetto del “Linguistic Abstraction Bias”, ossia una scoperta sociolinguistica che asserisce che usiamo parole e espressioni astratte al fine di influ "Influenzare" è il verbo che cercavi. Effettivamente anche "influire" ha più o meno lo stesso significato, ma si usa per descrivere un'influenza indiretta, una specie di effetto collaterale di una data azione. |
Per esempio, se un giornalista con pregiudizi verso gli immigrati vuole segnalare un assalto fatto da esso, direbbe “Migrante crudele assalì una donna italiana” invece di “Uomo di 25 anni picchia una donna di 20 anni”. Per esempio, se un giornalista con dei pregiudizi verso gli immigrati vuole segnalare un Nell'italiano moderno, "esso" si usa in un registro estremamente formale. Non dico che non puoi usarla, ma sarebbe meglio evitare, rischi di rendere la frase o innaturale o pomposa. Inoltre, nella tua frase, "esso" si riferisce a "giornalista" e non è quello che intendevi dire. "Direbbe" non è propriamente un errore (io stesso uso molto spesso "dire" al posto di "scrivere"), ma il verbo "scrivere" è comunque più preciso e logico, dato che parli di un articolo di giornale. Il passato remoto in italiano viene usato pochissimo. Dai giornalisti, direi che non viene usato quasi mai, soprattutto nei titoli. I titoli giornalistici sono noti per usare soprattutto il presente e costruzioni impersonali del tipo "donna italiana picchiata da un migrante" (c'è anche da dire che i giornalisti tendono a specificare l'etnia o la nazionalità, magari scrivessero solo "migrante"). Piccolo appunto su "assalto" e "assalire": si tratta di due parole molto forti in italiano che non equivalgono a picchiare una persona. "Assalto" per me è un attacco alle istituzioni, simile a una rivoluzione e non lo userei per le persone. "Assalire qualcuno" invece significa prendere qualcuno alla sprovvista per ucciderlo o rapirlo. È molto di più che picchiare. |
Sfruttiamo di questo fenomeno del linguaggio astratto per descrivere sia le azioni positive dei membri “ingroup” sia le azioni negative dei membri outgroups, qualunque cosa per influenzare l’ascoltatore. Sfruttiamo Il verbo "sfruttare" è transitivo. Tutte le parole che finiscono in consonante (che sono tutte straniere, in ogni caso) non hanno il plurale. Si pluralizza solo l'articolo. |
Insomma la lingua di per sé è un attrezzo di cui sfruttiamo inconsciamente ogni volta che vorremmo convincere gli altri. Insomma la lingua di per sé è un "Attrezzo" si riferisce a qualcosa di fisico e concreto, come un martello. In un contesto astratto si dice "mezzo". Anche la parola "strumento" può funzionare in questo contesto. |
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